Mediare è qualcosa che tutti noi facciamo in ogni momento della nostra vita. Vivere significa intrattenere relazioni con gli altri e per questo è inevitabile che, in alcuni casi, si possano avere posizioni e ragioni in contrasto con quelle dei nostri vicini, dei nostri colleghi, dei nostri clienti o fornitori, dei nostri concorrenti e, persino, dei nostri parenti e familiari. Questo accade ogni giorno, ma raramente si arriva alla lite o, peggio, alla causa in Tribunale.
Perché?
Perché tutti noi, in maniera del tutto naturale, spesso persino inconsciamente, il più delle volte riusciamo a mediare fra le nostre posizioni e quelle degli altri, a conciliare le nostre ragioni con le ragioni altrui, privilegiando il nostro interesse rispetto alle rigide questioni di principio.
La mediazione non è un fenomeno di moda, ma corrisponde a un’evoluzione sociale ed economica.
Ogni giorno sempre più conflitti in materia civile e commerciale esigono una soluzione rapida ed equa.
Per rispondere a questa doppia esigenza, la mediazione, come processo consensuale di negoziazione, si presenta come soluzione ideale.
Lo sappiamo tutti per esperienza quotidiana: è più conveniente risolvere un conflitto amichevolmente!
Una procedura giudiziaria, formale e distante dalle parti, comporta inevitabilmente una rottura irreversibile delle relazioni, tempistiche elevate e costi significativi.
Rivolgendosi ad un organismo di mediazione le parti cercano insieme, con calma e serenità, una soluzione adatta ai propri bisogni.
Il mediatore, professionista nella soluzione dei conflitti, non ha potere decisionale, è al contrario neutrale, imparziale e, in totale discrezione, aiuta le parti a ritrovare il dialogo per trovare rapidamente un accordo durevole.
In un periodo di crisi globale come quello che stiamo vivendo, sempre di più alcuni soggetti si trovano a dover prendere decisioni amare senza considerare tutte le opzioni a propria disposizione, con il rischio di commettere gravissimi errori di cui pentirsi in futuro. La maggior parte degli individui, per orgoglio personale o per ignoranza in alcuni casi, prende decisioni dettate dall’istinto e dalla foga del momento.
Alcuni si sono dovuti reinventare, introducendosi in nuovi mercati (qualcosa che prima era impensabile) e facendo dei sacrifici enormi, ma altri non sono stati in grado di reggere il colpo e sono caduti in una fossa molto profonda dalla quale è davvero difficile uscire.
In questi casi è importantissimo avere al proprio fianco dei professionisti che permettano al proprio assistito di guardare avanti con fiducia e che, per quanto sia in loro potere, permettano il perseguimento della continuità nel lungo periodo.
Molto spesso il primo passo fatto dai singoli individui, fortemente danneggiati dalla pandemia, è stato la rinegoziazione dei vari contratti, come ad esempio quello di locazione e quello con i fornitori.
Si sono rivisti i contratti, si sono chieste dilazioni e addirittura si è cercato di onorare i propri obblighi mediante soluzioni non monetarie, mi viene in mente il “cambio merce”.
In alcuni casi, se si è costituito un buon rapporto con i propri interlocutori esterni, è possibile che si possa cercare qualcosa di favorevole per entrambi, o comunque un fornitore, comportandosi da amico, se non si trova in una situazione di grande crisi, può non essere pressante per ottenere il
pagamento comprendendo la situazione. In altri casi, però, questo non accade portando alla creazione di un clima ostile. Una delle due parti potrebbe assumere un comportamento intransigente e la totale inesperienza nelle tecniche di negoziazione può portare a gravi danni per l’impresa e per
la persona.
Gli effetti di incomprensioni e decisioni avventate possono rivelarsi anche fatali per la vita della stessa azienda.
In quest’ottica si vuole ribadire quanto sia importante essere affiancati da un professionista esperto di negoziazione e mediazione. La mediazione permette di ricercare un punto d’incontro tra i bisogni di entrambe le parti, proprio conoscendo a fondo le due realtà che si trovano contrapposte e cercando
di evitare che il litigio sfoci in qualcosa di ben peggiore.
È importantissimo che in questi casi e soprattutto in questo periodo, ogni imprenditore e non solo, si affidi a professionisti in questo campo per evitare di andare a processo e soprattutto perché la giustizia ordinaria non cerca una conciliazione
dei bisogni, ma cerca un vincitore.
La mediazione non vuole un vincitore e uno sconfitto, ma vuole
due soggetti che vincono assieme perché riescono a soddisfare le proprie esigenze. Queste esigenze, senza l’intervento del mediatore, sarebbero rimaste in secondo piano. Troppe volte a causa di incomprensioni o difficoltà comunicativa, scoppiano litigi che sarebbero risolvibili molto facilmente.
Un bravo ed esperto mediatore è in grado di ottenere risultati importanti per i propri assistiti, garantendo il mantenimento di un buon rapporto anche con l’altra parte.
Parlando di contratti, l’intervento di un mediatore permette di rendersi conto che la prosecuzione del contratto sia vantaggiosa per entrambe le parti perché nel lungo periodo porta giovamento ad entrambi dal punto di vista economico. Consideriamo la rinegoziazione di un contratto di locazione.
Non può essere nell’interesse di un proprietario di un immobile sfrattare un’attività commerciale che si trova ad essere in una situazione assolutamente critica a causa dell’odierna crisi. È sicuramente più vantaggioso rinegoziare, almeno temporaneamente, il canone.
Perché si sta affermando questo?
Il soggetto proprietario, spinto da rabbia e giustamente dal diritto di essere pagato, potrebbe decidere di portare in tribunale la parte inadempiente. Tutto questo è davvero vantaggioso? Cosa ottiene?
Il soggetto locatario si sta trovando in una situazione critica.
Solitamente ha sempre adempiuto ai propri obblighi. Nel lungo periodo l’azienda potrebbe comunque tornare a stare in piedi da sola e potrà dire la sua. Il locale che vado a “sottrarre” al soggetto inadempiente sarà facilmente rimettibile a reddito?
Effettivamente il locatore si ritroverebbe con un locale o con un immobile e dovrebbe cercare qualcun altro che “subentri”. Con le chiusure forzate di questo periodo sarà molto difficile
che questo locale possa produrre reddito nel breve periodo.
Quindi si rischia di rimanere con una caramella, ma senza la possibilità di toglierla dalla carta per gustarsela. Inoltre, i canoni arretrati saranno estremamente difficili da recuperare.
È quindi importantissimo e preferibile che ci si affidi ad esperti di negoziazione e mediazione prima di andare a firmare un contratto o prima di rinegoziare.
Chiedere ai professionisti di “mettere delle toppe” sui buchi che ci siamo procurati, in alcuni casi, potrebbe essere poco efficace.
Concretamente quali sono i vantaggi della mediazione rispetto al ricorso alla giustizia tradizionale?
• Una partecipazione diretta e attiva alle scelte e alle decisioni che interessano il soggetto in prima persona;
• la determinazione delle “regole del gioco”;
• la possibilità di spaziare affrontando argomenti e questioni non attinenti a quelli che hanno determinato un conflitto;
• la possibilità di essere seguiti, assistiti passo dopo passo e aiutati da professionisti nel ricercare soluzioni;
• la possibilità di trovare più di una soluzione che possa rientrare in un piano per l’eliminazione della controversia con l’ausilio di professionisti che lo tutelino.
Perciò, se in un conflitto si volesse risolvere la questione in tempi brevi, in maniera poco onerosa e privilegiando ciò che è meglio rispetto a ciò che è giusto, si dovrebbe scegliere la via della mediazione, che si configura come un procedimento colloquiale e confidenziale, volontario e riservato, per mezzo del quale due o più parti in litigio si avvalgono delle competenze di un soggetto terzo neutrale ed indipendente, che le assista nella ricerca di un accordo.