Le sfide del futuro per l’amministratore di condominio – A cura di Armando De Salvatore – SPECIALE ANDRONI

Nel cambiamento globale che sempre più da vicino riguarda ciascuna professione anche il ruolo dell’amministrazione di condominio inevitabilmente è cambiato ed è destinato a cambiare sempre più, non solo amministratore, ma manager attento anche ai problemi socio- economici che possono influire sulla qualità della vita nel condominio.

Il mondo cambia velocemente, si evolve e con esso i problemi e i disagi che si possono presentare all’interno di un condominio vengono a galla, assumono importanza e meritano di essere risolti.

Una delle problematiche da risolvere è certamente quella inerente la presenza delle barriere architettoniche presenti negli edifici e che rappresentano per gli anziani e per le persone con disabilità motoria -permanente o temporanea- un impedimento che non consente l’accesso e la fruizione al proprio alloggio ovvero lo consente ma con rischi per la sicureza e l’incolumità delle persone.

La stragrande maggioranza dei condomìni è sorta prima della fine degli anni’80, data nella quale sono entrate in vigore norne edilizia per favorire il superamento delle barriere e la progettazione accessibile. In particolare gli edifici costruiti negli nel dopoguerra presentano gradini all’ingresso.

“Sono ancora troppo pochi gli edifici dove sono presenti facilitatori che consentano agli abitanti con deficit motorio o sensoriale l’accesso in autonomia, comfort e sicurezza” – commenta l’arch. Armando De Salvatore del CRABA, Centro Regionale per l’Accessibilità e il Benessere Ambientale di LEDHA . Il responsabile del CRABA precisa inoltre che “per superare i gradini posti all’ingresso dell’edificio è fondamentale cercare di installare ausili inclusivi, cioè capaci di accogliere le istanze di una platea ampia di inquilini, abitanti e visitatori, e cioè: persone con disabilità, anziani, persone con passeggini, persone obese, persone con disabilità temporanea, ecc. In chiave Universal Design, in prima ipotesi è sempre auspicabile provare a considerare in aggiunta alla scala la realizzazione di una rampa con pendenza moderata ovvero di una piattaforma elevatrice. Solo in subordine, come ultima soluzione percorribile, ricorrere ai servoscala.

In questo caso è in ogni caso preferibile comunque ausili che consentano l’impiego da parte di persone in carrozzina, persone sedute o in piedi.“

Nella maggior parte dei casi, in fase di progettazioni dei condomìni, non si sono tenute presenti le esigenze delle persone con disabilità misure e gli ingombri adeguati al passaggio di disabili: è necessario quindi prendere atto della difficoltà poste dalle caratteristiche ambientali dei condomìni alle persone con disabilità. La normativa vigente esige l’accessibilità dei condomini e sono numerose inoltre le opportunità di accedere anche a contributi e risorse pubbliche per qualificare e innovare il condominio. Anche il super bonus 110 ha esteso l’ambito di applicazione al superamento delle barriere architettoniche. E’ oggi necessario unire le forze per permettere l’inclusione e la libera fruizione degli spazi.

Parlare di disabilità in condominio significa affrontare un tema che interessa un numero crescente di persone e che gli amministratori di condominio, ma anche gli architetti, i designer e tutti coloro che progettano e arredano gli spazi, non possono più ignorare.

Un tema che i progettisti dovranno affrontare nel concorso “la riqualificazione degli androni in condominio”

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